NON NOI
(voci di mare)
da “Figure di silenzio”, 2015
Conto alla rovescia
La Storia ci ha calpestato
noi, non avevamo nome
ci ha rivoltato, e sparigliato
noi, non avevamo volto.
Vivevamo oltre confine.
Mille di noi sono ora in cammino
ma poi saremo centomila
dopo di noi ancora milioni
aspettano l’alba nei formicai.
Voi non avete che le vostre
dieci dita ed una vita sola
… iniziamo a contare.
10
– “Sono madre di tre figli ho fame
dai un poco di pane per favore
sono stanca di essere la madre
dei vostri marciapiedi per i cani.
Ceduta al mondo sola nel travaglio
nata in terra e della terra fango”.
(Abira)
9
– “Mai nessuno conobbe i miei occhi
luce di taglio cucito sul nero
perle opache poi quando ti guardo.
Nessuno vive i sogni dei naufraghi
dentro al mio mare di donna sola”.
(Penelope)
8
– “A te viandante dico:
Non incontrerai mai solitudine
più grande della mia di conchiglia
l’intero mare attorno mi spolpa”.
(Afrodite)
7
– “Guarda avanti ancora un poco
amore non cercare di capire
non voltarti
non chiedere
se questa è la barca per restare”.
(Euridice)
6
– “Li vidi nella rete della notte…
un pescatore cieco piangendo
teneva le mani ai morti
e ributtava gli occhi a mare.”
(un marinaio)
5
– “Dei tanti attorno a me
Uno manca”.
(un naufrago)
4
– “Non vedo se non ricordi;
la tua voce mi assale
mi cade negli occhi
un risalire di ombre nelle ombre
e se anche arrivassi
al palmo della tua mano aperta
ti salterei sul collo per salvarmi.”
(un naufrago)
3
– “Oltre i muri che abbiamo dentro
affidiamo a lanterne del cielo
parole d’aria per sconosciuti
perché respirando dentro deserti
rimanga per noi l’ora del miraggio”.
(una voce da questo lato del mare)
2
– “Fermati con le ginocchia a terra
aspetta non sono pronta
ora non posso portarti in braccio
ritorna o rimani
resta una preghiera di paura”.
(una voce dall’altro lato del mare)
1
– “Ho sempre avuto paura
io sono il mio spavento
sono la notte che teme il buio;
folle – io solo ritorno
vengo a dare la gola al destino
perché mi lasci stare
perché non mi prenda tra i venti
sulla soglia di casa”.
(Ulisse)
Aimara Garlaschelli
note sull’autrice:
Biografia occasionale:
Sono nata ed era Autunno.
Tutti dicevano che ero matta
e per poco lo divenni davvero;
scrivevo tra la paglia nella stalla
ma per le stelle avevo un sentiero.
Nella grande Milano persi tutto
mi trovai bambina e, smisi il lutto.
Incontrai una poeta in nero
(ha scritto requiem, ma non è la russa)
ancora ero matta e non lo ero
volevo solo vivere e scrivevo.
Poi, poi… poi per sempre Loi
tra tutti i poeti il più vero.
Aimara Garlaschelli
vive a Milano.
Ha curato i volumi: Gianfranco Mazzocchi, Esercitazioni, AGF, Udine 2004; AA.VV. Un
lago da favola, testi di Andrea Vitali ed.Province di Como/Lecco, 2006 e Iolanda Minoli, per
amore, “Gioia”, Hachette 2006.
Una scelta di sue poesie è stata pubblicata nell’antologia Quadernario, ed. LietoColle 2013
a cura di Maurizio Cucchi. E’ in corso di pubblicazione la raccolta “Figure di silenzio”.


molto godibili, le ho lette con piacere