Alessia Iuliano, “Non negare nessuno”, CartaCanta editore, 2016
L’opera prima di Alessia Iuliano è un viaggio nella partita della vita. È l’umano accettare – con tutti i sacri vincoli e limiti che questa scelta impone – tutto. Il titolo del libro “Non negare nessuno” è eloquente da questo punto di vista e indica l’esistenza di un progetto sotteso all’opera.
Ma accettare implica in primis conoscere, lo scarto della conoscenza che a volte è incoscienza, implica domandarsi: “volevo spiegarmi l’amore/ ma la ragione è una cosa piccola”. Interrogarsi sfocia sempre in una tensione tipica della poesia contemporanea, nel luogo delle contraddizioni, nell’impossibilità di trovare risposte.
La poesia di Alessia risente sicuramente dell’influenza di alcune letture, segno – per un’autrice che si affaccia per la prima volta al mondo della poesia – non di fragilità ma di rispetto e rigore. Di certo si intravede una verità di intenti e una lealtà non comune. È la necessità del discorso poetico. Il nesso stretto tra io e mondo è un quasi confondersi con le cose, nelle cose trovare la divinità che sempre si manifesta e arricchisce il sottotesto. Potremmo anche definirla una scrittura della verità che tenta, nella ricerca di un reale e concreto percorso poetico, di andare oltre il grembo delle inquietudini. In poesia resta sempre quel senso di impronunciabile e non detto: “l’aria mi arrende/ come piega l’ulivo in giardino/ è la nostra impotenza/ a baciarci la fronte”.
In questo tutto accolto e sofferto c’è spazio per l’individuo, la singolarità. Nella sezione “Mare cardinale” la singolarità è la ricerca che si fa casa, il posto dove poggiare gli occhi.
Melania Panico
*
Questa notte così folta
ha la violenza
delle cose che stupiscono
quando serrata
la bocca non basta
è il tuo gridare
muto, ingiusto
giusto a metà che mi ferma –
perché lui che dorme sdraiato
sul fianco battuto della stazione
è la tua sete a chiamarlo.
Eppure la nebbia congela
mani come bandiere
*
Oggi il tuo buio
fa manifesto
il bene.
L’aria mi arrende
come piega l’ulivo in giardino
è la nostra impotenza
a baciarci la fronte
un congedo che sa di presenza,
misteriosa, di notte
*
La luce stamane
addolora
litanie dipinte sui muri
in stazione gente
che non conoscerò.
Ho parlato con uno
ai binari, il treno
tarda a partire e l’anima mia
ha milioni di anni
Alessia Iuliano è nata a Termoli nel 1995, studia lettere moderne a Chieti e Musicoterapia presso il conservatorio di Pescara. Collabora con la rivista ClanDestino . Nel gennaio 2016 è pubblicata per la casa editrice Edizioni di pagina la sua prima traduzione dall’argentino: Il ladro di ombre, libro che nel maggio 2016 è il super vincitore del Premio Elsa Morante Ragazzi. Non negare nessuno, la sua prima raccolta di poesie, è vincitrice del primo premio al concorso nazionale di poesia Serrapetrona – le stanze del tempo 2016 promosso dalla Fondazione Claudi.