È vero?
Tu mi vedi?
Vedi le vene e il sangue vedi
i pori delle ossa le artrosi
i bronchi le mucose
i bulbi dei capelli?
E senti tutto?
Singhiozzi mormorii colpi di tosse
e l’acqua che gorgoglia nell’esofago
e i borbottii del ventre? E anche le parole
smozzicate in un sonno-dormiveglia
quando nel buio
a lungo mi rigiro
e un malessere cupo
mi attanaglia? È vero
che mi passi attraverso?
Sei tu che muovi da dentro
la mia gamba destra
e sposti un po’ più in là
quel vecchio dolore
che non mi dia troppo impedimento?
È vero che hai messo
un dondolo nel mio cuore
che ora batte per la tua
voglia di vivere e ieri
t’è caduto uno zoccolo?
Si è sentito
un tonfo nella palude.
È vero che soltanto
chi muore insieme
nel nulla siderale sopravvive?
(V. Franceschi, Il volo dei giorni, Raffaelli Editore 2011)