di Barbara Herzog
Violeta Villalba, Prisión voluntaria, ed. Buenos Aires Poetry, Buenos Aires, Argentina, 2018
“Il vizio di cadere” è uno dei tanti versi faro in questa poetica del costante paradosso, laddove il cadere non è subìto, ma agito.
La poetessa affronta attraverso questo contrasto incombente tanti aspetti di una vita scrutata da vicino, sofferta nelle chiusure autoimposte, rinnegata nello sdegno, accarezzata nella sua caducità, esplosa in irrefrenabile impazienza con le proprie mani.
A tratti brevi, sottili illumina il perenne non sapere, non comprendere con una durezza che non lascia una pietra sopra all’altra alla ricerca di risposte che saranno nella migliore delle ipotesi temporanee, un ulteriore forse.
Traspare però anche una sorta di dolcezza, a momenti sommessa e timida, ad altri magnanima, nell’io parlante verso sé stessa e il prossimo, nell’inalterabile affanno di apprendere, giungere.
L’altro non smette mai di essere presente, quale approdo forse più stabile/statico rispetto al proprio io, con l’inconveniente di non poter essere perciò all’altezza di profondità perennemente in movimento.
Appare tanto chiaramente quanto la personale resistenza a “deshojarse” (“defogliarsi”) del superato, forse anche per la paura di non essere ricordata, salvaguardata, perché in fondo, chi se non chi appartiene al nostro passato ci può sollevare dall’oblio?
Permane lungo tutta la raccolta l’intuizione del suo titolo, eppure si è pervasi, inondati da quasi silenziose mareggiate di consapevolezza; tutto sta per essere tremendamente travolto.
Dopo Fragmentaria (ed. La Jaula, Bogotá, Colombia, 2016), piccolo compendio di perle incastonate ad arte in uno spazio che sembra oltrepassare le pagine di carta, questa ultima raccolta ci accoglie con l’impetuosità ancora dolente ma già celatamente trionfante, che è propria del sovvertimento in atto.
Violeta Villalba è nata a Bogotá, Colombia, dove ha studiato Filologia e Lingue; è traduttrice, editrice, scrittrice e poeta.
Scelta e traduzione testi di Barbara Herzog
Cicatriz
El ebrio viaja en barcos desiertos
para poder nombrar
al fin
a solas
aquello que lo hirió casi de muerte
Ojalá lo hubiera hecho
piensa
Entre sorbos
cada vez más amargos
te nombra
te nombra
te nombra
sin nunca saciarse
de tu nombre
Cicatrice
L’ubriaco viaggia in barche deserte
per poter pronunciare il nome
alla fine
da solo
di quello che lo ha ferito quasi a morte
Magari lo avesse fatto
pensa
Tra sorsi
sempre più amari
ti chiama
ti chiama
ti chiama
senza mai saziarsi
del tuo nome
O matarte de una vez
Hacerle luto a un sentimiento
antes de que muera
irlo matando
despacio pero con convicción
Vestir de negro
para hacerse a la idea
despedirse de verdad
de todas las formas posibles
Pensar en tu rostro sin ojos sin dientes
o matarte de una vez
O ucciderti in un colpo
Fare il lutto ad un sentimento
prima che muoia
ucciderlo pian piano
ma con convinzione
Vestirsi di nero
per abituarsi all’idea
salutare sul serio
in tutte le maniere possibili
Pensare al tuo volto senza occhi senza denti
o ucciderti in un colpo
Hondura
Para comenzar
la adicción es solo una
el vicio de caer
lo demás
es añadidura
-hay formas de caer
dentro de nosotros
o por fuera-
delgadas líneas entre los momentos
por donde cruzamos
a la altura máxima de estar vivos
caminar sobre hilos
de la cama a la puerta
de la puerta a la hondura
Precipizi
Innanzitutto
la dipendenza è solo una
il vizio di cadere
il resto
è una aggiunta
-ci sono modi di cadere
dentro di noi
o fuori-
sottili linee tra i momenti
che percorriamo
verso la più alta elevazione di essere vivi
camminare su fili
dal letto alla porta
dalla porta ai precipizi
...
Tengo un as bajo la manga:
escarbar en los cuadernos viejos
rescatar violetas enterradas
bajo el polvo de las cajas
Queda otra posibilidad:
volver a escribir
agarrar las cosas
exprimir los silencios
una y otra vez la cita conmigo misma
aunque la incumple
No tomarse tan en serio las excusas
de la mentira anidando
destierro de la otra
destierro de la mentira
de la impostora con mi nombre
...
Ho un asso nella manica:
rovistare nei vecchi quaderni
riscattare violette sepolte
sotto la polvere delle scatole
Rimane un’altra possibilità:
tornare a scrivere
afferrare le cose
esprimere i silenzi
e ancora l’appuntamento con me stessa
per quanto non lo mantenga
Non prendere tanto sul serio le scuse
della menzogna che nidifica
esilio dell’altra
esilio della menzogna
dell’usurpatrice con il mio nome
...
Siempre habrá amantes en cuartos oscuros
afuera brilla el sol
afuera llueve
y siempre los amantes en cuartos oscuros
Qué sería de nosotros
sin las cortinas cerradas
lo tenue
lo secreto
sin las caricias profundas
en el fondo de la casa
la habitación de al lado
Qué sería del mundo sin los amantes
mientras hacemos las cosas de todos los días
mientras no somos amantes
El mundo se sostiene por los que están amando
los que no están amando
los que nunca han amado
...
Sempre ci saranno amanti in stanze buie
fuori splende il sole
fuori piove
e sempre gli amanti in stanze buie
Cosa ne sarebbe di noi
senza le tende chiuse
il tenue
il segreto
senza le carezze profonde
nel fondo della casa
la camera accanto
Cosa ne sarebbe del mondo senza amanti
mentre facciamo le cose di tutti i giorni
mentre non siamo amanti
Il mondo resiste grazie a quelli che stanno amando
quelli che non stanno amando
quelli che mai hanno amato
Leggi anche
- 5 giorni fa
- 7 giorni fa
- 3 settimane fa
- 4 settimane fa