Poesie inedite di Sabrina Amadori

Ed è aria nel fuoco della sera
vita che tiene
le foglie, le pietre
quelle che abbiamo posato
sopra tutto il rumore –
poi il respiro si apre, si fa centro
l’orizzonte riempie le case
la terra ferita che allarga
grida di luce
d’erba al fuoco del sole.

*
Rientrare la sera da lavoro
posare il silenzio sul tavolo
gli occhi come spighe
oro dolore al vento del campo.

*
Dei tramonti nei nostri occhi
è rimasta solo la fine
la luce che muore sul mare,
bisogna piangere per bruciare
raccogliere il silenzio, spezzarsi
lasciarsi attraversare.

*
Il sole è alto sul silenzio,
qui dove la neve brucia negli occhi
come sete, acqua da bere
la luce che passa tra le persiane
si fa mancanza, aria da trattenere.

*
Essere terra, essere respiro
il respiro lungo del fiume che tocca
l’orizzonte
il vuoto di luce oltre le montagne,
restare aggrappati a un respiro
a un filo di vetro, di pianto e di fuoco
essere il tuffo e lo schianto
amare come si ama un inizio
una fonte che rompe il silenzio nel bosco.

Sabrina Amadori è nata a Milano il 20 giugno 1992. Ha conseguito la laurea magistrale in Filologia moderna all’Università degli studi di Pavia, città dove ora vive. Docente specializzata nelle attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, lavora come insegnante di sostegno nella scuola media. Ha pubblicato le raccolte di poesie “Vuoto frontale” (Capire Edizioni, 2020) e “Frammenti d’aria e grafite” (Ass. Culturale Il Foglio, 2015). Alcuni suoi testi sono apparsi nell’antologia “Zenit poesia – Progetto <40”, volume secondo (La Vita Felice, 2016), sul blog di poesia della Rai, Rai Poesia, e su Repubblica (sezioni di Napoli e Bari). Sue poesie sono state tradotte in spagnolo dal Centro Cultural Tina Modotti e in catalano sulla rivista online “Lletres Bàrbares”.

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