Nada Skaff, Il punto di rugiada, MReditori, 2020
di Antonella Radogna
La poetessa Nada Skaff è stata premiata il 13 dicembre scorso dal poeta e scrittore Davide Rondoni, membro della prestigiosa Giuria del “Premio Laurentum 2024”, importante riconoscimento dedicato alla poesia e all'arte, in una cerimonia che si è svolta presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati nel Palazzo di Montecitorio a Roma.
Nada Skaff, nata a Beirut in Libano e con una formazione in microbiologia all'Università Americana di Beirut, ha intrapreso un percorso di vita e letteratura che l'ha portata a esplorare e intrecciare culture diverse. Dopo aver collaborato per quattro anni con il settimanale francese “La Revue du Liban”, nel 1998 si è trasferita a Torre del Greco, vicino a Napoli, con il marito italiano. Qui ha conseguito una laurea magistrale in lingua e letteratura francese all'Università Orientale di Napoli nel 2014 e dal 2016 insegna francese nella scuola pubblica italiana.
La sua carriera poetica inizia nel 2013 con la pubblicazione della raccolta di poesie in lingua francese "Fleur de sel". Tuttavia, è con "Il punto di rugiada" (MReditori, 2020) che Skaff fa il suo debutto nella poesia italiana. Questo titolo affascinante, che può essere letto sia come la definizione scientifica, poiché descrive il momento in cui la nebbia diventa liquida, sia come metafora della parola poetica con la sua capacità di coagulare il significato profondo delle cose, ci introduce in una raccolta densa di temi e densissime riflessioni. La poesia di Skaff, tradotta dal francese, si fa portavoce qui di sentire e polisemica narrazione.
Nel 2023, con "Nero di lava" (MReditori, 2023), Nada Skaff torna a esplorare temi universali attraverso una lente personale e intensa. Quest’ultima silloge poetica, caratterizzata da immagini potenti e simboliche spesso legate alla natura e al paesaggio vulcanico, riflette sulle emozioni complesse, sulla vita, sull'amore e sull'identità. Skaff riesce a evocare un mondo di sensazioni e pensieri con una scrittura sensoriale e sensuale che coinvolge profondamente il lettore. Beirut, città di contrasti e fonte di dolore, torna anche qui come tema ricorrente, contribuendo a creare un dialogo tra il particolare e l'universale.
Natura e Identità
Il linguaggio poetico di Skaff è fortemente evocativo e sensuale, frutto di una formazione che spazia dalla microbiologia alla letteratura francese. Ne "Il punto di rugiada", molte poesie nascono in francese e sono poi tradotte in italiano, mentre in "Nero di lava" la poetessa sceglie di scrivere direttamente in italiano. Questa evoluzione linguistica influisce non solo sulla forma ma anche sul contenuto delle opere, che mostrano una maturità e una profondità crescenti. La poetessa usa la natura come metafora per esplorare temi legati all'identità, facendo emergere la bellezza nei dettagli e nelle sfumature del mondo che la circonda.
L'Esilio
L'esilio è un tema prepotente nell'anima di Nada Skaff. Come poetessa libanese che vive a Torre del Greco vicino Napoli, con il mare Mediterraneo che bagna sia l'Italia che il Libano negli occhi, Skaff esprime un'intima sensazione di dolce nostalgia. Le poesie "L'esilio" e "Sola" dalla raccolta “Il punto di rugiada”, parlano di un'assenza che urla anche nella terra felice che l'accoglie, con simboli potenti come i "cedri", albero e frutto mediterraneo simbolo del Libano. La terra campana adottiva, con le sue ferite e gioie, rispecchia la Beirut della poetessa, creando un ponte tra due terre amate e dolorose.
La Guerra
Il tema della guerra irrompe nella poesia di Skaff con una forza devastante. In "È tornata la guerra" (da “Il punto di rugiada”) e altre poesie, l’autrice racconta delle numerose guerre che hanno segnato il Libano dal 1975, marchiando a sangue la sua infanzia. La poesia diventa qui un luogo di rinascita, l'unico spazio in cui le parole riescono a dire ciò che altrimenti rimarrebbe inesprimibile. Il silenzio della guerra trova voce nella poesia, che unisce diversi linguaggi e culture familiari a Nada: l'arabo, il francese e l'italiano.
La Preghiera e la Pace
La pace è dunque un tema centrale nella poesia di Nada, espressa attraverso un linguaggio evocativo e immaginifico. In poesie come "Salam", la parola pace viene declinata nelle tre lingue di Nada: l'arabo, il francese e l'italiano. Questo richiamo alla multiculturalità del Mediterraneo e alla connessione tra popoli diversi si manifesta con una forza particolare nelle sue opere, invitando il lettore a cercare la bellezza e la profondità e forse l’unica speranza anche nei momenti bui della storia come quelli attuali.
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