di Alessandro Alfieri
Flaminia Cruciani, Lezioni di immortalità, Mondadori 2018
Flaminia Cruciani, archeologa e poetessa, percorre il suo viaggio verso l’immortalità, con acribia filologica, ma anche con afflato poetico, che si articola con episodi biografici e affermando che l’archeologia è anche poesia e ricerca del passato. Con lucidissima facoltà, sono ricordati i suoi scavi ad Elba, in Siria, di concerto con la missione archeologica dell’Università Sapienza di Roma, diretta da Paolo Matthiae. Tratta dello sforzo dell’uomo, per trovare l’immortalità e del senso dell’archeologia che è una riflessione del passato. Mostra anche degli strumenti di lavoro dell’archeologo, della sua amicizia con la gente Siriana. A volte nel suo racconto sconfina nell’onirico. I punti di sostegno sono i miti orientali. Condanna la violenza della guerra. Si conclude, verso la fine del libro, nella sua narrazione, con un accenno al poema della saga di Gilgamesh, l’eroe che cercò inutilmente l’eterna giovinezza. Non omette di ricordare gli anacoreti e gli eremiti di Siria, la loro santità e i miracoli che operarono.
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