Pubblichiamo la nota critica stesa da Antonio Malagrida in occasione del Premio Civitanova vinto da “La natura del bastardo”
“Il mare – hai presente? – / Non crei l’onda e devi navigare”
Ci sono due Luoghi di poesia nel libro di Rondoni e un movimento, una tensione che, pur nella distanza, li avvicina, li interseca, li unisce e disunisce, li allontana e di nuovo li avvicina.
C’è una con-fusione d’ombra e luce, uno sbaraglio continuo ( è sempre notte sempre giorno ) tra luoghi e sentire.
Il mare, metafora di vita e di viaggio, poi Il luogo altro, ( non crei l’onda ), poi una forza, una navigazione che si fa dialogo, ricerca di verità, osservazione attenta, profonda e minuziosa del reale e nello stesso tempo richiesta di senso.
Questa forza coincide con la sostanza prima dell’amore: chiede vita e chiede perché.
“ Ti cerco sempre nuova / vita, impestato di te / gioia senza possibile cura”
Lo sguardo del poeta cerca in ogni dove, si muove epico fino agli angoli nascosti e scuri, cade nei respiri affannati e deboli delle male – strade.
Non trova cura, è la sua natura, la sua necessità. Non può essere altrimenti.
Scova e passa le periferie, la sua parola racconta le vite brevi come sere, la ragazza impasticcata, i bicchieri inutilmente in fila, tir, autostrade, animali d’ombra, le luride vetrate, i neon rotti, i corridoi anomali, i cunicoli, i corpi tra i cartoni, il vomito, gli argini scuri. Il gasolio.
Il tema classico del maledetto, dunque, del bastardo che frantuma corpo e anima dentro le basse cerchie della terra.
Ma il libro non è solo questo, Rondoni osserva e ascolta, chiede senso, domanda verità.
La forza che muove tutto questo si chiama amore.
“ Possiamo soltanto amare / il resto non conta, non funziona.”
Una passione terrena, certo, sono diverse le comparse femminili nel libro, ma… l’amore crea cose che non finiscono qui…forse amare è guardare / qualcuno che taglia i campi e sconfina.
L’amore di cui scrive Rondoni dunque, è un sentire che sconfina, che conduce oltre, una tensione inarrestabile verso L’altro da sé, verso l’Oltre: il secondo Luogo ( velato ) del libro.
Il luogo del Padre? Del Padre nascosto e dunque creatore di figlio… illegittimo…bastardo?
Rispondere a questo è argomento di fede, ma certamente il dialogo con il reale e la suprema richiesta di senso scavalcano il terreno, il percepibile, e vanno Oltre, cadono nel Luogo che nei versi di Rondoni è annunciato dalla luce dei lampioni tra le nebbie, da fanali, insegne, neon, lucciole, da … messaggi silenziosi apparsi per un attimo… che…rimandano su grandi schermi / lungo le gallerie del cuore.
“ Il mare – hai presente? – / Non crei l’onda e devi navigare”
Il mare, dunque, la navigazione, la ricerca del creatore nascosto, del Padre in un luogo altro.
Ecco gli attori principali de La natura del bastardo, i quali si muovono attraverso una lingua di poesia audace e diretta, un verso che si mantiene qua e là lirico ma che risulta nel complesso ritmico e percussivo, teso, potente e metallico, direi cardiaco.
Un verso capace di raccontare senza fronzoli la deflagrazione dell’essere in tutte le cose ma anche, e forse soprattutto, la speranza.
Antonio Malagrida