di Ilaria Santilli
Imperatrice Bruno, Caratteri interi, Nulla Die, 2021
"trasudo vita"
Come fotosintesi al sole, Imperatrice Bruno ingloba alla sua colorata mistura poetica il bianco di un'attesa – un nudo sulla copertina – che nella sua seconda raccolta prende nome di "Caratteri interi".
Qui si discute infatti esclusivamente di numeri primi, disposti forse ad assecondare una serie indecifrabile di decimali che lasciano spazio a luoghi in cui si ha la sensazione di esser già passati. Provando a "Tacere ogni parola" il verso però sembra perdersi in quel compattissimo turbinio avvolgente di nascita/morte che esige di essere vissuto più volte e in più ripetizioni. La stessa "C", disposta in senso contrario sulla copertina, desta di per sé un carattere ambivalente, quasi un simbolo rivolto di spalle, ostile ad accettare un'altra verità: decifrabile da una costatazione empirica in piena regola infatti – che stuzzica gli animi affini a quelli della Bruno – la sua poesia si enuncia come manifesto di un movimento trasversale, moderno e irregolare che richiede sempre un taglio: "Attraversami l'anima". Un'anima stordita e intenzionata ad accettare anche "una bugia soffice", si rivela però allo stesso tempo attenta e avvolta nello sguardo – incerto e senza vincoli – di chi fa proprio "lo spirto guerrier" che tanto alimentava Foscolo e il suo sofferto rapporto tra desiderio smanioso di pace e l'angoscioso senso di cui si riveste la vita quando accoglie melanconia e attesa.
"Vengono sere ruvide/ da proteggere e sfamare/ come lupe solitarie/ che non ricordano calore,/ vengono per scaldarsi/ sulle scale delle chiese/ e per graffiare di rancore/ ogni pelle viva e ambrata/ ma tu, mio, incontrami/ là dove non piove,/ dove la solitudine/ fatica ad arrivare."
Nulla sfugge agli occhi della giovanissima che si professa fin da subito – con animo duro e dolcissimo – danzatrice di un passo che alterna momenti di cupissima sentenza ovidiana "io vorrei anche odiarti" – a momenti in cui l'amore si riveste d'accoglienza e si fa casa: "non temere di affidarmi il bene/ che non riesci a domare". Tutto sembra infatti un richiamo a vivere, – un'ostia profanata – con l'istigazione di chi concepisce Amore in maniera universale, tanto da interrogarsi persino sulla provenienza terrena dell'amabile. Altro non resta perciò alla Bruno, se non accogliere ciò che vi è di più tangibile e proprio dell'umano, tanto da esser caro a numerosi poeti contemporanei.
"Io ho occhi solo per la mia terra/ per i suoi semi che tremano verginalmente/ e per noi che leggiamo/ nella terra nostra, casa e famiglia."
Può interessarti anche:






Leggi anche
- 2 settimane fa
- 3 settimane fa
Imperatrice Bruno è unica, profonda e tenera nelle sue poesie, forte e tenace nella vita. Molto apprezzata e ammirata è l’orgoglio del paese di Grottaminarda e di tutti coloro che hanno la fortuna di conoscerla. Mi congratulo come sempre con lei e con tutta la sua meravigliosa famiglia.
Auguri da
Maria Assunta Pesiri