di Davide Rondoni A proposito di “Conversazioni con Iosif Brodskij”, Adelphi I Questo articolo avrebbe potuto chiamarsi “perché sono distante da Brodskij” ma sarebbe come – per la geografia poetica – se Forlimpopoli dichiarasse la sua distanza da…
Categoria: Poesia
Ne “Il suono per obbedienza” di Rita Pacilio (Marco Saya Edizioni, 2015), la poesia cerca di uscire dall’isolamento della contemporaneità, per riflettersi in altro, in uno specchio, che in questo caso è la musica. Accrescere la propria arte è questo:…
Alessandro Moscè, Hotel della notte, Aragno, Torino 2014 Un senso quasi continuo di perdita attraversa la lirica di Alessandro Moscè, ma l’originalità del poeta, la sua forza stilistica e mentale sta nell’esprimerlo in modi insieme asciutti e svagati, lasciando emergere dal fondo della vita immagini colte di sbieco, “come da una svista”. In “Hotel della notte” le occasioni, gli incontri, i sentimenti scivolano a onde discontinue da “un pomeriggio sghembo / quando i conti non tornano” a piccole “cicatrici sui pensieri”, da “giri a vuoto” di “coppie con il mal di testa” allo stillicidio “dei rumori / che si spengono come i televisori”. Solo di tanto in tanto la “vanità” che corrode il mondo si coagula in visioni dure, quasi espressioniste (“la strada angosciata / dai fanali bassi sull’asfalto”). La vera cifra di questa poesia è, più che il tragico, la melanconia, una tonalità come di blues che può persino darsi nell’illusione della felicità. A questo richiamo dello smarrimento si oppongono, però, alcune forze cruciali: la grazia fragile e immensa delle donne; il sentimento creaturale, la pietà per i perdenti e gli inermi; la memoria, che sa custodire “i nomi e i muri” del passato ritardando “il grande congedo”. Sebbene evocato in versi piuttosto elusivi, il ruolo delle donne è primario nei testi di Moscè: il desiderio che esse suscitano è un tramite impareggiabile di conoscenza, una rivelazione necessaria, uno spiraglio di libertà nella “ferita aperta” dei giorni. Ma anche la tenerezza per I reietti come il povero, folle Pierino (“anima d’incenso”, santo del candore o del nulla, capace di parlare coi morti prima di essere a sua volta inghiottito dall’ombra) e per la propria infanzia (i nonni, i Natali d’un tempo, i banchi di scuola, le figurine dei calciatori) intride il libro di brividi sottopelle, lo increspa, lo flette verso quella “placenta del tempo / che non si arrende alla vita e alla morte”. Laggiù nella notte, da qualche parte, una luce resiste… È forse la “figlia illegittima” dello stupore che alberga, malgrado tutto, nei nostri cuori assediati dal dubbio? Moscè non cerca risposte semplici, ma, mentre allude alle polveri sottili che rischiano di soffocare il nostro respiro, ci ricorda il valore della gentilezza, della leggerezza, della gratuità, “la bolla di sapone” di ogni gesto, di ogni pensiero in grado di far levitare il reale verso i cieli del possibile, dell’altrove. Paolo Lagazzi
di Davide Rondoni Pietro Federico, Mare aperto, Nino Aragno editore 2015 Libro intenso, pieno di autentica poesia, questo che Pietro Federico dopo lunga gestazione ha potuto dare alle stampe grazie alla collaborazione di Nino Aragno editore con il premio Subiaco….
Inediti di Melania Panìco
Il canto di Cecilia e altre poesie di Laura Corraducci Per quanto Francesco Napoli nella prefazione parli di “uno spiccato predominio dell’io”, l’ultimo libro di poesie di Laura Corraducci, Il canto di Cecilia e altre poesie, Raffaelli editore 2015,…
Nel recente intervento di Milo De Angelis pubblicato su questa rivista, l’autore scrive, sorprendentemente, che il mare e Dio non hanno nutrito la sua poesia. Nella recensione all’antologia La consolazione della poesia, qui pubblicata, Rondoni suggerisce che “occorrerebbe partire da…
Ecco le “cartoline dalla Sicilia” del poeta Francesco Margani per ri-scoprire autori dell’isola che tanto ha dato e da alla poesia italiana.
testi di Roberta Sireno
In ascolto [a Derek Walcott]
Anche con un’anomalia nel camminare Via col vento Con te Vorrei Andare. (G. Piccioni, Forma del mattino, Raffaelli Editore 2011)