di Angelica Grivèl Serra
Un'amicizia è il titolo essenziale del nuovo romanzo di Silvia Avallone. Edito da Rizzoli, il libro si snoda in un tracciato che perdura per 464 pagine: si svela palpabile, l'esigenza dell'autrice di tracciare ogni confine, senza permettere l'insorgere di fessure narrative nel procedere della trama. Come a ricomporre tutti i perché irrisolti in una storia che esordisce piano, remota, come il sussurro di una confidenza affidata a chi vi si imbatte leggendo, per poi mostrarsi progressivamente, sempre più vertiginosa, come se fosse di volta in volta tracciata su più rilievi, ad ogni comparsa di un nuovo personaggio al proscenio.
E quindi, tutto prende vita dall'impellente bisogno di Elisa di tradurre nel fluire dello scrivere gli spasmi della sua memoria adolescente, avvinta all'inspiegabilità di un legame totale e apparentemente smarrito nell'oggi, quello con Beatrice, perno vivente di tutta la narrazione. Elisa percepisce la portata dell'urto di quella amicizia sbilenca, la complicità sorprendente del loro sentire profondo, impensabile se ci si sofferma con sguardo distratto sulle più mere e chiassose incompatibilità tra le due. Il tutto giocato sui toni ombrosi di un luogo senza nome, molto più che uno sfondo per le esistenze che in esso si muovono.
Avvertii Beatrice sorridere: m'indovinava. Rubare era l'ultima cosa di cui una come me sarebbe stata capace agli occhi di chiunque, ma non ai suoi. Ho scritto che era una ragazza normale all'epoca, ed è vero, però aveva un dono: sapeva leggere. Non in superficie e neppure all'interno, ma al cuore. Delle parole, dei gesti, degli abiti. Proprio lei che dell'apparenza avrebbe fatto la sua fortuna, sapeva che la verità di una persona, come di un libro, è ciò che rimane muto; e segreto.
Accanto a loro, la penna veloce dell'autrice stila le figure che si soffermano nelle vite delle due protagoniste. Alcune si smussano, mentre altre permangono, sebbene in cocci, dipinte con una schiettezza che se appare severa in principio, sovente evolve poi in compassione. La declinazione scrittoria di Silvia Avallone è limpida, piana. E anche in virtù di questa linearità stilistica si può affermare che Un'amicizia è un libro presente, del tutto calato nella dimensione moderna. In esso è infatti centrale il dilemma tonante dell'attualità, traslato e personificato nelle figure rispettive di Beatrice ed Elisa: il conflitto tra immagine e parola, tra presunta fatuità della prima e il peso della seconda.
Un'amicizia è un romanzo che si propone alla lettura di un'ampia platea: per l'emozione delle esperienze giovanili narrate è un tuffo nel vivido odierno per i verdeggianti teen, si presta ad una lettura più matura per chi cerca la storia di una nostalgia. E chi ha amato Acciaio rinverrà qui scorci di esso.